Coloro che sono chiamati all’eredità hanno obblighi fiscali ovvero devono presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, la relativa imposta di successione.

Che cos’è
La dichiarazione di successione è il modello dichiarativo utilizzato per adempiere agli obblighi fiscali in materia di imposta di successione nel quale vengono riportati i beni e/o i diritti del defunto oggetto di passaggio diretto ai suoi eredi, ai chiamati all’eredità o ai legatari. I soggetti beneficiari hanno l’obbligo di presentarla entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che solitamente coincide con la data del decesso. Tale formalità viene assolta con l’apposito modello telematico. La dichiarazione può essere presentata da un erede scelto tra i beneficiari, utilizzando i servizi telematici oppure rivolgendosi direttamente all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa il contribuente può affidare l’adempimento a un intermediario abilitato come un notaio, un commercialista, un centro di assistenza fiscale.

Chi presenta la dichiarazione
I soggetti obbligati alla presentazione del modello dichiarativo sono gli eredi, i chiamati all’eredità, i legatari, i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari, gli immessi nel possesso dei beni (in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta), gli amministratori dell’eredità, i curatori delle eredità giacenti, gli esecutori testamentari e i trustee. Non tutti i soggetti però sono obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione. Infatti si è esonerati dalla presentazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
  • ha un valore non superiore a € 100.000,00;
  • non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Immobili caduti in successione
Quasi sempre l’asse ereditario comprende beni immobili; in questo caso, oltre all’imposta di successione, sono dovute le imposte ipotecaria (2% del valore) e catastale (1% del valore). Il relativo pagamento, con addebito su conto corrente bancario o postale, deve essere liquidato e pagato contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione e automaticamente vengono eseguite le volture catastali presso l’Agenzia del Territorio (in passato definito Conservatoria Registri Immobiliari e Catasto).

Il modello di successione
La dichiarazione di successione, come in qualsiasi modello fiscale, prevede l’inserimento iniziale di informazioni di carattere generale nel frontespizio in cui è necessario riportare i dati del defunto, il numero di eredi o di legatari, l’eventuale presenza del testamento, il soggetto che presenta il modello e la volontà di dar corso alle volture catastali in automatico. Più nel dettaglio, nel quadro EA il modello richiede i dati anagrafici degli eredi, dei legatari e il loro grado di parentela. Questa informazione è rilevante in quanto è necessaria per il calcolo dell’eventuale imposta di successione, se dovuta. Nel quadro EE vengono riepilogati l’attivo e il passivo ereditario caduti in successione che saranno oggetto di tassazione. Negli altri quadri è previsto l’inserimento di informazioni specifiche come terreni, fabbricati, aziende, azioni, obbligazioni, altri titoli, quote sociali, aeromobili, navi ed imbarcazioni, rendite, crediti e altri beni, donazioni e atti a titolo gratuito effettuati in vita dal defunto, ma anche passività ed altri oneri in capo al defunto. Tra le passività rientrano le spese mediche sostenute dagli eredi negli ultimi 6 mesi di vita e le spese funebri. Come si può intuire le passività abbattono l’attivo ereditario per cui il valore soggetto a tassazione è la differenza.